Quanti chilometri camminiamo nella nostra vita? Difficile saperlo.
Noi sappiamo quanti ne percorse a piedi Andrea Valacchi, per tornare a casa, attraverso un’Europa tutta da ricostruire. Partiamo dall’inizio.
Andreas Vlach nasce a Pola, nel 1883. Quasi ventenne, decide di recarsi a Graz, in Austria, per diventare uno schumacher, un calzolaio. Si diploma e, dopo l’apprendistato, apre il suo primo laboratorio di calzature.
Tutto va per il meglio, fino a quando irrompe la Grande Guerra. Andreas finisce sul fronte russo e lì scompare, tra le distese infinite della steppa, che percorre a piedi, migliaia di chilometri, fino a tornare a casa dalla sua fidanzata Caterina, che con incrollabile fede lo aveva sempre aspettato.
Dopo il rientro, il lavoro ricomincia subito. Poi il matrimonio e un figlio, Antonio, poi una casa nuova, in centro a Pola, e il cognome Vlach che diventa Valacchi. Grazie anche a Caterina, il giro d’affari si allarga, il negozio diventa un punto di riferimento e iniziano anni di relativo benessere. Anni interrotti da un’altra guerra, la Seconda. Questa volta a fare il soldato parte il figlio Antonio che, dopo l’8 settembre 1943, riesce a fuggire dalla prigionia e raggiungere Norimberga, nascosto da una famiglia di tedeschi.
A casa, intanto, l’attività è allo sbando. Ma va anche peggio: nel 1947 la famiglia è forzata all’esodo dall’Istria. Ammassati sulla nave Toscana raggiungono Grado, portando con sé, di tutti gli averi della famiglia, solo una cassa di documenti e pellami. Null’altro.
Fortuna o altro volle che tra i documenti salvati ci fosse l’indirizzo di un fornitore altoatesino che, contattato, segnala un locale a Belluno, in via Psaro, dove poter riaprire l’attività. Detto e fatto, anche grazie a un generoso prestito concesso da una banca, grazie alle credenziali presentate.
Il lavoro ricomincia nuovamente: nasce A. Valacchi e figlio – Cuoio e pellami. Si torna anche a ballare, e Antonio conosce Onelia, commessa in un avviato negozio di calzature in Piazza dei Martiri a Belluno. Nino e Nella si sposano nel 1951. Nella, al lavoro da quando aveva 11 anni, mette a frutto la propria spiccata capacità commerciale e imprenditoriale e, insieme, trasformano il negozio/magazzino di via Psaro in un’azienda forte e solida, conquistando la fiducia di una clientela numerosa e affezionata. Nel frattempo, Nella mette al mondo Flavio e Sergio. Valacchi inaugura un secondo spazio magazzino, sempre in via Psaro, davanti all’attuale Istituto Tecnico Industriale, ai tempi uno dei più prestigiosi d’Italia. Ma non è finita. Nino decide, negli anni ’70, di unire i due spazi e acquista un palazzo appena costruito tra le vie Psaro e Caffi. Ma non è finita, un colpo di scena arriva nel 1975. Il negozio che vide una giovanissima Nella lavorare come commessa viene posto in vendita e Valacchi lo acquista immediatamente, entrando così nella “mitica” piazza Campedel, oggi dei Martiri, e entrando definitivamente nella storia di Belluno.
Negli anni successivi l’entrata del figlio Flavio, e successivamente di Sergio, la terza generazione, portano inoltre nuovo entusiamo e nuove competenze.
Tuttora saldamente nelle mani della famiglia, oggi Valacchi è una realtà affermata, a Belluno e provincia, particolarmente amata dai bellunesi, che da sempre la ritrovano sotto il Listòn e dal 2006 anche sul lato opposto della piazza etc.